Benvenuto! Questa pagina è stata integrata con il materiale audio e le partiture in formato tabellare per aiutare i non vedenti a seguire la lezione. I link per scaricare il materiale e quelli per la navigazione nelle altre pagine li trovi qui sotto. Contattami se vuoi informazioni riguardo alle lezioni personali.
Si sa che l’armonica e la chitarra stanno molte bene assieme, eppure pochissimi in Italia, e nemmeno molti di più nel mondo utilizzano questa combinazione. Come mai? Ve lo dico io: suonare l’armonica a bocca mentre fai andare le mani sulla chitarra non è un gioco da ragazzi. Gli stessi artisti del passato tanto conosciuti mettevano “l’armonica sulla chitarra” e non suonavano “l’armonica e la chitarra assieme”. Si capisce la differenza? Un conto è eseguire degli accordi e abbozzare qualche melodia con le normali note che l’armonica ci mette a disposizione, tutt’altra storia è suonare l’armonica ad un certo livello sulla chitarra. Cosa significa questo? Significa che per mettere questi due strumenti assieme in maniera piacevole bisogna prima padroneggiarli separatamente. Sì, hai capito bene: se non sai suonare la chitarra con un certo grado di abilità da sola e l’armonica ad un certo livello da sola, quando le metti assieme il risultato sarà molto deludente. In linea di massima tieni presente che lo strumento che sai suonare peggio diventerà una zavorra per l’altro. Estendendo questo ragionamento, si capisce che più sai suonarli separatamente più il loro lavoro in sinergia sarà articolato e professionale.
Nel momento che uniamo la nostra sei corde alla nostra dieci fori otteniamo un terzo strumento, dove principalmente la prima sosterrà la struttura del brano con gli accordi o gli arpeggi e l’altra sarà impiegata maggiormente per gli assoli. Questo non è qualcosa di così rigoroso, l’armonica può anche effettuare delle ritmiche mentre la chitarra esegue degli assoli; ripeto: maggiore è la padronanza che abbiamo dei singoli, migliore è il risultato. E’ chiaro che se sai produrre sulla chitarra walking bass, arpeggi, strumming e fingerstyle, hai un sacco di possibilità e numerose combinazioni da associare al suono della tua armonica a bocca.
Proprio per i motivi di cui sopra, molte persone nemmeno ci provano a mettere assieme due cose. Serve un lavoro di coordinazione non indifferente, inoltre imparare da zero un nuovo strumento significa affrontare nuovamente quella fase iniziale di studio difficoltoso che a volte può diventare davvero frustrante. In questo caso è meglio affidarsi alle indicazioni di chi ci è già passato e può indicare cosa serve studiare e cosa no, e come lavorare con l’armonica sul rack.
Nel video di esempio dimostro l'interazione tra l’armonica diatonica e la chitarra acustica suonando con la tecnica del fingerstyle.
Il primo brano si chiama “Tulsa” ed è di un bravissimo chitarrista che di nome Cary Morin. Questo artista utilizza quasi sempre l’accordatura open D ma io lavoro con quella standard. Il suo brano originale non contiene l’armonica, solo voce e chitarra. Cary ha una tecnica così consolidata che davvero non necessita d’altro. Nel video ho messo l’introduzione della canzone dove eseguo diverse cose: accordi che si muovono all’unisono con l’armonica, piccoli fraseggi di armonica da sola e piccoli assoli di chitarra. Troviamo anche degli arpeggi. Nella seconda parte ho eseguito una ritmica Boom Chick sulla chitarra mentre l’armonica suona melodie e chugghing.
Nel secondo brano utilizzo arpeggi di chitarra da sola, poi assoli di armonica su accordi e arpeggi, nonché piccole frasi suonate all’unisono dai due strumenti. Il brano in questione si chiama “The old me better” di Keb Mo. Anche questo brano non presenta l’armonica nella versione originale.
L’ultima canzone su cui ho lavorato è la conosciutissima “Take me home country roads” di John Denver. Qui troviamo nuovamente la tecnica chitarristica del Boom Chick mentre l’armonica esegue l’assolo. La seconda parte di questo vede invece strumming di chitarra oltre ovviamente ai fraseggi di armonica.
Chiudo questo articolo invitandovi a considerare questa combinazione di strumenti: certo si tratta di apprendere qualcosa di abbastanza complesso ma che ci apre un mondo di possibilità.