Quando si suona l’armonica, come avviene con tutti gli strumenti a fiato, il suono (e il tono) che otteniamo è strettamente influenzato da tre fattori: il modo di respirare, la conformazione dell’imboccatura, e la forma della cavità orale.
Nel video di oggi ti spiegherò come ottenere un buon suono dal tuo strumento, e ti mostrerò degli esercizi molto utili per migliorare il tuo controllo sulle note.
Spesso i nuovi studenti mi chiedono consiglio su quale armonica acquistare per avere un buon suono, la mia risposta è naturalmente che il suono lo determina prima di tutto chi suona, in seconda battuta poi un’armonica costruita con materiali di qualità può aiutare, comunque il grosso del “lavoro” lo fa l’armonicista.
Influenza della respirazione sul suono dell’armonica.
Come dicevamo, la respirazione svolge un ruolo fondamentale nel determinare il tono che otteniamo dall’armonica, e se impariamo a sostenere l’emissione dell’aria, così come l’immissione di questa, attraverso l’armonica, il suono che scaturisce sarà un suono rotondo e uniforme. Il sostegno dell’aria è qualcosa che chiunque suoni uno strumento a fiato deve padroneggiare, per questo io consiglio sempre di effettuare gli esercizi per la respirazione, soprattutto nel primo periodo di studio.
Influenza dell’imboccatura sul suono dell’armonica.
L’imboccatura è fondamentale, e modificandola modifichiamo il suono prodotto dalla blues harp. Se teniamo le labbra più chiuse, spingendo l’armonica in avanti, otteniamo un suono più sottile e ricco di frequenze alte; viceversa, con un’imboccatura più profonda (mettendo più armonica in bocca), produciamo un suono più corposo e ricco di basse frequenze.
Influenza della forma della cavità orale sul suono dell’armonica.
A influenzare il suono dell’armonica contribuisce sicuramente in maniera evidente la forma che diamo alla nostra cavità orale, in particolare lavorando sulla posizione della mandibola. Così come avviene quando parliamo, se vogliamo ottenere una voce grossa portiamo in basso la mandibola creando una cavità orale grande; se invece vogliamo parlare con una voce più sottile, ci basta tenere la bocca più chiusa con la mandibola nella posizione naturale, sollevata.
Come vediamo, per ottenere un buon suono, possiamo agire sia sulla conformazione delle labbra (più protese in avanti o più arretrate), che sulla posizione della mandibola. Per quanto riguarda invece la respirazione, questa dovrebbe essere sempre effettuata nel modo corretto, sostenendo il flusso dell’aria con il diaframma.
Le articolazioni che modificano il suono dell’armonica.
Un quarto elemento che influisce sul suono prodotto da questo strumento e che però è qualcosa di particolare, riguarda le articolazioni che si possono utilizzare con la tecnica del tongue blocking. Suonando gli slaps e i pulls, otteniamo dall’armonica dei suoni più corposi e note con un attacco più solido.
Questi elementi sono in parte riproducibili anche con il metodo puckering, in questo caso si agisce pronunciando alcune particelle contenenti delle consonanti come la “T”, la “Q”, e la “K”.