Benvenuto sul mio sito dedicato all’armonica, oggi ci troviamo nella sezione dedicata alla teoria musicale, e parliamo di una delle cadenze più amate dai jazzisti e non solo; scopriremo una cadenza molto utile per chi vuole fare pratica con gli strumenti musicali e per chi vuole imparare a improvvisare.
Seguimi nelle spiegazioni e fai pratica con me con il video allegato, cominciamo subito!
Che cos’è una cadenza musicale? Quando abbiamo il passaggio da un accordo all’altro nell’armonia di un brano, parliamo di cadenze.
Ci sono tante cadenze diverse, chiamate per esempio autentica, perfetta, imperfetta, sospesa, plagale; in questa sede non ci soffermeremo su questa nomenclatura, ma esploreremo una delle cadenze più diffuse, la ii-V-I, dove ii sta per seconda minore, V per quinta, e naturalmente I per prima.
Se per esempio prendiamo un brano un DO, questa cadenza sarà scandita dagli accordi RE minore settima (Dm7), SOL settima (G7), e DO maggiore (C); poi ci sono delle variazioni, per esempio un DOM7 (Do maggiore settima) al posto del DO maggiore, se consideriamo il Jazz in particolare.
Cosa c’è di particolare in questi accordi? Distano ognuno una quinta discendente dal suo successivo, infatti il RE dista una quinta discendente dal SOL, così come questo dista una quinta discendente dal DO. Queste distanze determinano nella nostra mente, quando ascoltiamo, quella che si chiama risoluzione.
Ci basta ascoltare questi tre accordi che si ripetono, per percepire subito che dopo l’accordo di SOL settima ci sarà un nuovo DO maggiore.
Ecco nella prossima figura un paio di esercizi che possiamo fare per prendere confidenza con questa cadenza, utilizziamo le note della scala di DO maggiore.
La base musicale utilizzata oggi la trovi al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=L9PeqG9C5os
Nella prima riga semplicemente suoniamo arpeggi con le note che formano l’accordo, quindi RE, FA, LA, DO, poi SOL, SI, RE, FA, seguiti da DO, MI, SOL e DO.
Nel secondo esercizio suoniamo in ottavi con lo swing, e facciamo una pausa da un quarto nelle prime due misure, mentre nella terza non ci fermiamo affatto.
Chiaramente se sappiamo fare il bending possiamo praticare questi fraseggi sulle diverse ottave dell’armonica, di seguito gli altri due esercizi di oggi.
Questa volta partiamo da note diverse, e come vedrai quando si pratica su questo tipo di cadenze non è molto importante da dove partiamo quanto dove terminiamo; questa è una regola che vale sempre nella musica!
Nell’ultima riga lavoriamo con il ritmo, visto che abbiamo la pausa da un ottavo che ci mette in condizioni di cominciare a suonare in levare.
Ok, questa era la lezione di teoria per armonica di oggi, in effetti una lezione di teoria e di musica in generale, che si può seguire con qualsiasi strumento musicale, e anche semplicemente con la voce.
Vedrai che esercitandoti con questa cadenza avrai voglia di continuare a oltranza, è una prerogativa della teoria musicale che si nasconde dietro ad essa.
Io ti auguro buona musica, e ti do appuntamento alla prossima, quì sul mio sito e sul mio canale YouTube; ci vediamo!