ARMONICA DIATONICA E CROMATICA – UN CONFRONTO APPROFONDITO

Confronto armonica diatonica e cromatica

Chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’armonica a bocca, spesso comincia a farsi delle domande tipo: “è meglio la cromatica o la diatonica?” Oppure ci si chiede se è possible imparare a suoanrle entrambe o è meglio concentrarsi su un tipo di strumento alla volta. Altri ancora si chiedono quale tipo di armonica è più adatto a suonare per eseempio il blues, il rock, il jazz, o la musica moderna. Lo scopo di questo nuovo appuntamento di “armonica e chiacchiere” è proprio questo: oggi conosceremo meglio l’armonica cromatica e quella diatonica, per capirne davverlo le similitudini e le differenze; cominciamo!

Le differenze nella costruzione dell’armonica diatonica e cromatica

L’armonica diatonica è uno strumento di costruzione relativamente semplice, e consiste in un comb (corpo) di plastica o legno, a forma di pettine. Poi ci sono delle piastre porta ance, in genere di ottone, che vengono sistemate sul corpo. Le ance, che possono anche essere in acciaio su alcuni modelli di armonica, vibrano all’interno dello slot del corpo al passaggio dell’aria. Ogni foro dell’armonica ha quindi due ance, quella inferiore vibra quando aspiriamo, mentre quella superiore vibra quando soffiamo. La parte esterna dell’armonica diatonica si chiama guscio, e in genere è fatto di metallo che può anche essere verniciato e satinato; solitamente sui gusci troviamo le incisioni della casa costruttrice, con il nome, il modello dell’armonica, e alcune decorazioni.

Tutte le parti dell’armonica sono tenute assieme da chiodi (modelli più vecchi) oppure viti, per poterla smontare e rimontare

Puoi vedere le componenti di un’armonica diatonica nell’immagine seguente:

Gli elementi di un'armonica diatonica
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Veniamo ora alla costruzione dell’armonica cromatica: questo tipo di armonica è più complesso, in pratica è come se ci fossero due armoniche diatoniche messe una sopra l’altra, e dove quella inferiore è accordata un semitono più in alto dell’altra. Il pulsante dello slide ci permette di chiudere i fori del corpo dell’armonica superiore, per aprire quelli del corpo inferiore; in questo modo scegliamo di suonare le note normali o quelle innalzate di un semitono.

In questo tipo di armonica, le ance do ogni “armonica” non sono posizionate una sotto e una sopra come nella diatonica, ma sulla stessa piastra; quindi sulla piastra superiore abbiamo sia le ance che vibrano quando soffi che quelle che vibrano quando aspiri. Nella piastrina superiore (posizionata sopra il corpo) abbiamo le ance per la prima armonica, e in quella inferiore (posizionata sotto il corpo) tutte le ance della seconda armonica. Lo slide ha delle feritoie alternate che permettono di chiudere e aprire la parte superiore o inferiore del corpo dell’armonica, e troviamo anche un’ulteriore piastrina con i fori allineati, e una copertura finale, dove noi appoggiamo la bocca per suonare. Naturalmente la parte esterna dell’armonica cromatica presenta anch’essa i gusci serigrafati in vario modo. Come vedi nell’immagine seguente, la costruzione di un’armonica cromatica è ben diversa e più complicata di quella di un’armonica diatonica: possiamo intuire che anche la manutenzione ordinaria (pulizia dello strumento), così come quella straordinaria  per la sistemazione delle ance, delle valvole, e dell' accordatura, sarà più complessa.

Gli elementi di un'armonica cromatica

Hai detto valvole? Cosa sono le valvole in un’armonica cromatica?

Visto che in questo tipo di armonica, sulla stessa piastra troviamo sia le ance per il soffiato che quelle per l’aspirato, c’è il rischio che queste vibrino anche quando non serva, per esempio che quella della nota aspirata vibri quando soffiamo per suonare l’altra nota. Le valvole, che sono dei pezzettini di plastica o altro materiale, sono posizionate sulle ance e sono più lunghe di queste: la loro funzione è tenere ferma l’ancia che non deve vibrare. Le valvole in un’armonica cromatica migliorano l’utilizzo dello strumento.

Ora che abbiamo visto come sono costruite l’armonica diatonica e quella cromatica, analizziamole dal punto di vista del loro utilizzo, per capire cosa ci permettono di suonare e come.

Il nome delgli strumenti e dalle note che ci mettono a disposizione

Armonica Diatonica, significa armonica che segue uno schema di note diatonico, relativo a una scala musicale maggiore; se compriamo un’armonica diatonica in do, scopriamo che questa è costruita per farci suonare abbastanza agevolmente nella sua tonalità, appunto do. Le note che potremo suonare facilmente saranno: do, re, mi, fa, sol, la, si. Puoi vedere le note dell’armonica diatonica nell’immagine seguente, e puoi notare che sui fori da 4 a 7 abbiamo tutte le note della scala maggiore di do. Ti ricordo che le note sono chiamate con il metodo anglosassone:

C=DO, D=RE, E=MI, F=FA, G=SOL, A=LA, B=SI.

Note standard dell'armonica diatonica

Armonica cromatica, significa armonica che segue uno schema di note cromatico, relativo alla scala musicale cromatica, che contiene tutte le 12 note del nostro sistema tonale: do, do#, re, re#, mi, fa, fa#, sol, sol#, la, la#, si. Questa scala musicale, ci permette di suonare in tutte le tonalità (che sono 12). Dal punto di vista teorico, confrontando i due tipi di armonica, sappiamo che con la diatonica possiamo suonare bene nella stessa tonalità dello strumento, mentre con la cromatica possiamo suonare in pratica su tutte le tonalità.

C’è un “ma”: se è vero che con l’armonica cromatica possiamo suonare su tutte le tonalità, è anche vero che non saranno tutte facili allo stesso modo: se ci pensiamo, per sonare in do maggiore, siamo avvantaggiati, poiché tutte le note sono disponibli in sequenza sui fori, senza bisogno di utilizzare il tasto dello slide, che ti ricordo è quello che permette di innalzare di un semitono la nota che stai suonando, per ottenere le note diesis o bemolli. Ecco lo schema delle note dell’armonica cromatica:

Le note dell'armonica cromatica

Nell’immagine sopra, possiamo notare che le note della scala di do maggiore sono tutte presenti sui fori da 1 a 4, e poi ancora sui fori da 5 a 8, e di nuovo sui fori da 9 a 12. Notiamo anche che sono messe nello stesso modo (fori soffiati e aspirati) dell’armonica diatonica nella parte centrale, e che le note si e do sono invertite su entrambi gli strumenti! Seguendo la logica uno si aspetterebbe il si sul foro soffiato, invece è aspirato. In un certo senso le due armoniche sono simili, anche se sull’armonica cromatica il do viene ripetuto sui fori 5 e 9; con queste due immagini, ci è più chiaro anche che l’armonica cromatica, se suonata nella stessa tonalità in cui la compriamo, è più semplice.

Riassumendo, l’armonica diatonica e l’armonica cromatica, sono strumenti costruiti per suonare bene nella tonalità in cui le acquistiamo, e le più comuni sono proprio quelle in do maggiore.

Come si comportano l’armonica diatonica e quella cromatica nelle tonalità diverse da quelle in cui le abbiamo comprate?

Le tonalità musicali hanno spesso molte note in comune, per questo motivo con un’armonica solo possiamo suonare su diverse tonalità, non c’è bisogno di comprare 12 armoniche, quasi sempre con 4 o 6 armoniche possiamo coprire tutto lo spettro. Cosa comporta questo con i due tipi di strumento? Lo vediamo subito!

Le note con il bending dell'armonica diatonica

Nell’immagine che hai appena visto, troviamo le note che, sull’armonica diatonica, si possono ottenere mediante l’applicazione della tecnica che si chiama “bending”. Questa tecnica ci permette di suonare note aggiuntive a quelle presenti sui fori soffiati e aspirati, introducendo anche la possibilità di suonare in maniera quasi cromatica. In realtà, per suonare un’armonica diatonica in modo davvero cromatico, dovremmo imparare anche l’overbending, cosa non affatto facile, e per la maggior parte degli armonicisti troppo complicata.

Il fatto di poter suonare queste note aggiuntive, ci permette di suonare su tonalità diverse da quelle dell’armonica; per esempio possiamo suonare in sol maggiore su un’armonica in do, potendo suonare il fa diesis con il bending sul foro 2 e sul foro 9. Fa diesis corrisponde a sol bemolle. Non possiamo suonare il fa diesis in zona foro 5, quindi cosa facciamo? Saltiamo quella nota; ti assicuro che puoi suonare ottimamente anche se ti manca qualche nota della scala della tonalità di riferimento. 

Vediamo cosa comporta invece suonare in una tonalità diversa con l’armonica cromatica, e lo facciamo aiutandoci con la prossima immagine:

Note ottenibili con il pulsante dell'armonica cromatica

Per suonare in sol maggiore, ci basta utilizzare lo slide sui fori 2 aspirato, 6 aspirato, e 10 aspirato: non dobbiamo imparare la tecnica del bending, ma dobbiamo imparare a premere lo slide al momento giusto. Cosa comporta questo? Questo è l’oggetto del prossimo paragrafo, che riguarda l’approccio allo studio dell’armonica.

Come si differenzia lo studio dell’armonica cromatica da quello dell’armonica diatonica?

Abbiamo visto che con l’armonica diatonica possiamo suonare anche su tonalità diverse, e per farlo dobbiamo imparare la tecnica del bending. Sull’armonica cromatica invece le note alterate si ottengono premendo il pulsante apposito. Quale delle due cose è più semplice? Sicuramente premere il pulsante, visto che il bending sull’armonica è una cosa non molto facile e che può richiedere mesi. Il tipo di esercizio che dobbiamo fare per ottenere le note aggiuntive sui due tipi di armonica è diverso, e richiede anche capacità diverse, di tipo motorio, di coordinazione, e di memorizzazione. Per effettuare il bending, utilizziamo la lingua e i muscoli per conformare la cavità orale, per premere il pulsante utilizziamo un dito; in entrambi i casi dobbiamo sapere dove dobbiamo effettuare queste operazioni: la cosa più importante perciò, è imparare dove sono le note sull’armonica, che sia diatonica o cromatica. Te lo ridico: devi imparare dove sono le note sullo strumento, solo così diventerai bravo davvero.

Tornando al tipo di pratica, sull’armonica diatonica impiegherai molto tempo a provare il bending, sulla cromatica eseguirai più scale, arpeggi e patterns, per rendere l’utilizzo dello slide più veloce e preciso.

Quali accordi possiamo suonare sull’armonica diatonica, e quali su quella cromatica?

Se è vero che possiamo suonare le note della tonalità in cui compriamo l’armonica con entrambi i tipi di strumento, è anche vero che per quanto riguarda gli accordi non è così: osserviamo di nuovo le note dell’armonica diatonica:

Note dell'armonica diatonica per gli accordi

Soffiando nei fori otteniamo l’accordo di do maggiore, mentre aspirando nei primi tre fori otteniamo un accordo di sol maggiore. Se aspiriamo i fori 4, 5, e 6 otteniamo un re minore, mentre se aspiriamo nei fori dal 7 al 10 otteniamo un accordo di si diminuito. Vediamo cosa accade con l’armonica cromatica, aiutandoci con l’immagine seguente:

Note dell'armonica cromatica per gli accordi

Anche con questo tipo di armonica, se soffiamo otteniamo accordi di do maggiore, ma se aspiriamo i primi tre fori otteniamo un accordo di re minore e non di sol maggiore. Apsirando sui fori 4, 5, e 6 otteniamo un accordo di si diminuito. Come vedi, per quanto riguarda gli accordi, ci sono delle differenze che influiscono anche sul tipo di musica che possiamo fare e il modo in cui la facciamo. Tanto per fare un esempio, con un’armonica diatonica in do suoniamo molto bene il blues in sol, mentre con un’armonica cromatica in do, suoniamo bene il blues in re minore. L’armonica diatonica è chiamata infatti anche “blues harp” proprio per questo motivo, poiché per come è costruita, meglio si adatta a quel genere musicale. D’altro canto, l’armonica cromatica ci permette di suonare tutte le note, e per questo è molto impiegta per suonare la musica classica e il jazz, dove si fa uso di molti passaggi cromatici.

Quali sono le differenze tra l’armonica diatonica e quella cromatica in termini di suono e di timbro?

L’armonica cromatica e quella diatonica hanno un suono diverso che si distingue abbastanza facilmente. L’armonica diatonica di solito ha un timbro più graffiante, mentre quella cromatica ha un timbro più ovattato, morbido. Quando con l’armonica diatonica si suona il bending, anche su combinazioni di due note, il suono diventa più “sporco”, e proprio questa è la caratteristica che fa dell’armonica diatonica lo strumento principe per la musica blues. Il suono dell’armonica cromatica si adatta bene a qualsiasi genere musicale, in maniera elegante. Se dovessi utilizzare una metafora, immaginerei l’armonica cromatica come un signore dei primi del 900, con un vestito elegante e un cappello a forma di cilindro; l’armonica diatonica invece la rappresenterei come un giovane rocchettaro degli anni 70, con l’aria sbarazzina e la voglia di spaccare il mondo. Tu come ti vedi, diatonico o cromatico? Io penso che in ognuno di noi ci siano l’uno e l’altro, per questo ti consiglio di provare entrambi gli strumenti, perché ognuno di esso trasmette emozioni diverse. Buona musica! 

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