ARMONICA E IMPROVVISAZIONE - 10 CONSIGLI

Quando si suona uno strumento musicale prima o poi ci si imbatte in quella che si può definire una vera e propria arte all’interno dell’arte: l’improvvisazione. Cosa significa esattamente il termine improvvisare? Vediamo cosa dice il dizionario:

improvvisare, verbo transitivo; significa dire, scrivere, comporre (versi, un discorso, ecc.) all’improvviso, seguendo l’ispirazione del momento, senza cioè preparazione o meditazione; comporre musica mentalmente nell’atto stesso dell’eseguirla.

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Attenzione! “Senza preparazione” non significa che non si deve essere preparati a improvvisare, significa solo che quello che si suona non l’hai deciso prima mo le decidi al volo. Se non fosse così chiunque potrebbe cimentarsi in questa attività e invece la realtà è ben diversa.

L’improvvisazione si può eseguire su tutti i generi musicali, e su alcuni risulta diventare la parte predominante dell’esecuzione: si pensi ai jazzisti che eseguono gli standard, che generalmente, dopo aver esposto il “chorus”, ovvero il tema principale del brano, improvvisano a turno anche per parecchi minuti prima di riproporre il tema. Una situazione simile si verifica alle jam sessions dove si suona oltre che al jazz anche il blues, con gli strumentisti che ingaggiano delle “battaglie” a colpi di fraseggi che rendono così speciale lo stare sul palco quando questo accade.

Che cosa serve per imparare a improvvisare? Beh ti dico subito che ci vuole la tecnica ma la tecnica da sola non è sufficiente; conosco parecchi musicisti diplomati al conservatorio che eseguono alla perfezione qualsiasi partitura gli fai leggere al volo ma non sanno improvvisare. Cosa manca a questi musicisti? Sicuramente un allenamento che richiede tempo, esercizio e molte ore di pratica, uniti a un buon motivo per farlo. Quando dico un buon motivo per farlo intendo che l’improvvisazione, se la impari, ti può dare moltissima soddisfazione e diventare per te una efficace “rete di salvataggio” durante le performances musicali. Pensaci un attimo: a parte le situazioni in cui devi eseguire dei brani come sono scritti, saper improvvisare ti rende libero di salire su qualsiasi palco con la consapevolezza che saprai sempre cosa fare, senza aver paura di dimenticarsi dei passaggi, semplicemente perché quando improvvisi stai “inventando una storia”. Un grande vantaggio non credi?
In questo articolo ti espongo alcune considerazioni per imparare a improvvisare con l’armonica che valgono per qualsiasi strumento melodico così come per la voce, buona lettura!
  1. Improvvisare è come parlare: lo strumento diventa la tua voce e attraverso di esso tu racconti qualcosa. Per imparare a raccontare delle storie è molto utile leggere, allo stesso modo per imparare a improvvisare è molto utile studiare brani e fraseggi. Più è ampia la “biblioteca” da cui attingi per la tua lettura più vario ed elaborato sarà il tuo linguaggio, in ambito musicale studia brani di generi diversi e ritmo diverso.
  2. Costruisciti un solido bagaglio tecnico: questo è un punto cruciale sul quale a volte nascono anche delle discussioni tra appassionati di musica. La tecnica è il mezzo attraverso il quale l’improvvisazione viene espressa. È vero che l’improvvisazione nasce da dentro, dalla mente e dal cuore, ma è altrettanto vero che se non hai la capacità tecnica di esprimere quello che ti viene in mente non potrai improvvisare e la tua idea rimarrà solo un’idea. Tieni presente che se alleni destrezza e improvvisazione assieme, le due si rafforzano a vicenda; non puoi eseguire qualcosa che non riesci a pensare così come difficilmente puoi pensare qualcosa che non sai fare.
  3. Impara a usare gli strumenti per l’improvvisazione: le scale maggiori, minori, blues e pentatoniche dovrebbero diventare il tuo pane quotidiano, così come gli arpeggi e i patterns. Ricordati che qualsiasi passaggio musicale si può ricondurre a un frammento di questi elementi. Sono i mattoni che userai per costruire le tue “storie musicali”.
  4. Imposta una progressione: per progressione intendo non esporre subito tutte le idee e le cose che hai da dire ma di tirarle fuori piano piano, costruendo il discorso partendo da elementi semplici e aggiungendone altri nel tempo. Per essere un po’ più specifici, ti mostro alcune tecniche per creare questa progressione: 1) Iniziare con dei fraseggi di poche note e aumentare la densità con l’avanzare dell’assolo. 2) Utilizzare la parte grave dello strumento e spostarsi sulle note più acute in seguito, le note più acute generano più tensione. 3) Usare la dinamica per veicolare le emozioni, ricordati che questa agisce direttamente sulle sensazioni che la musica trasmette all’ascoltatore. 
  5. Utilizza le pause: la pausa è musica e mettere una pausa nei fraseggi significa dare il tempo a chi ti ascolta di recepire davvero quello che hai appena detto con le note. La pausa è un elemento molto efficace, allenati a inserire le pause tra una frase musicale e l’altra e anche all’interno di una singola linea melodica.
  6. Esercitati a suonare quello che pensi: allenati a pensare una sequenza di due note ed eseguirle subito dopo sull’armonica. Poi prova con tre note, poi con quattro e successivamente con delle frasi più complesse. Devi riuscire a canticchiare una linea melodica e riprodurla sullo strumento al volo.
  7. Mentre improvvisi progetta una visione globale dell’assolo, pensando da dove vuoi partire e dove vuoi arrivare in termini di altezza delle note, di dinamica e di fraseggio. Immagina di riprodurre un monologo, oppure un discorso tra due o più persone e cerca di far sentire chi “sta parlando” in quel momento.
  8. Ascolta gli altri musicisti e ingaggia dei “botta e risposta” alternandovi per esempio ogni quattro battute, ogni otto o ogni due. Questo tipo di dialogo rende magiche le jam sessions.
  9. Impara a improvvisare usando lo strumento migliore che hai in ogni momento e in ogni luogo tu ti trovi: la mente. Canticchia nella testa o usando un suono a tua scelta con la voce, se lo fai spesso diventerai più abile e veloce anche con l’armonica.
  10. Non esagerare! Per improvvisare non serve sparare note a raffica come una mitraglietta, quello che conta è che tu riesca dire qualcosa. Non rischiare di diventare come quelle “petulanti signore” che non smettono mai di parlare (ci sono anche uomini così).

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