Vuoi imparare a suonare gli accordi con l’armonica? Ti piacerebbe sapere quanti diversi accordi o inversioni di questi puoi eseguire con il tuo strumento, suonando in qualsiasi posizione? Segui questa lezione e imparerai molte nuove cose sulla blues harp.
Per seguire questa lezione ti basta avere un'armonica in DO.
Chi si avvicina allo studio dell’armonica viene molto presto contagiato dalla voglia di imparare la tecnica del bending e di riprodurre gli assoli di famose canzoni, soprattutto blues, di grandi mostri sacri del presente e passato. C’è un aspetto importante nel suonare questo piccolo strumento, su cui dovremmo riflettere: l’armonica può suonare fino a 10 note contemporaneamente. Cosa significa questo? Significa che se conosciamo a fondo dove sono le note sui vari fori, possiamo suonare molti accordi, parti di accordo, inversioni e accordi shell. Tutti questi elementi contribuiranno a rendere le nostre performances più articolate e a suonare l’armonica in maniera più consapevole.
Oggi analizziamo questi elementi per imparare su quali fori si trovano se suoniamo l’armonica in prima posizione. Lo stesso metodo di analisi può essere applicato per tutte le posizioni e le tonalità.
Per analizzare gli accordi sull’armonica, dobbiamo considerare la tonalità del brano, e quindi la posizione in cui suoniamo. Per esempio, un accordo DO maggiore, si definisce accordo di primo grado se siamo in tonalità di DO, ma diventa accordo di quarto grado se siamo in tonalità di SOL. Per comprendere questo aspetto, dobbiamo conoscere alcune nozioni di teoria musicale, in particolare l’armonizzazione delle scale.
Supponiamo di lavorare su un brano in DO maggiore. Le note che costituiscono la scala di DO maggiore sono DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI. Questi sono anche i gradi della scala, dove DO è il primo grado e SI il settimo. Per armonizzare la scala, costruiamo gli accordi, utilizzando gli intervalli di terza, quinta e settima e utilizzando solo le note che fanno parte della scala stessa. Queste note, definiranno il tipo di accordo ottenuto su ognuno dei sette gradi.
Armonizziamo la scala di DO maggiore:
Sul primo grado si costruisce un DO maggiore settima, con le note DO, MI, SOL e SI.
Sul secondo grado troviamo un RE minore settima, con le note RE, FA, LA e DO.
Sul terzo grado abbiamo un MI minore settima, con le note MI, SOL, SI e RE.
Sul quarto grado abbiamo un FA maggiore settima, note FA, LA, DO e MI.
Sul quinto grado abbiamo un SOL settima, note SOL, SI, RE e FA.
Sul sesto grado abbiamo un LA minore settima, note LA, DO, MI e SOL.
Sul settimo grado abbiamo un SI semi-diminuito, con le note SI, RE, FA, e LA.
Se vuoi sapere di più riguardo ai vari tipi di accordo puoi consultare i miei articoli riguardanti il suonare l’armonica nelle diverse posizioni, dove spiego la funzione dei vari intervalli tra le note.
Tornando alla nostra tonalità, i sette accordi ottenuti sono quelli che troveremo nella progressione armonica della canzone in DO maggiore: a seconda dell’armonica che scegliamo, dobbiamo vedere dove si trovano queste note e se è possibile suonarle insieme per formare un accordo, una parte di esso o una sua inversione. Cos’è un inversione? Semplice, significa suonare le stesse note di un accordo ma con l’ordine delle note differente. Per esempio, l’accordo DO maggiore, formato dalle note DO, MI e SOL, può essere suonato come MI-SOL-DO, oppure SOL-DO-MI.
Un altro tipo di accordo (che un vero accordo non è) è quello chiamato ‘shell chord’ oppure involucro. Si tratta in pratica di suonare solo alcune note importanti dello stesso: la root note (quella fondamentale dell’accordo), seguita dalla terza e dalla settima. Nel caso del DO maggiore settima, possiamo suonare DO, MI e SI, omettendo la quinta che è il SOL.
Oltre a ciò che abbiamo appena visto, possiamo suonare anche frammenti di accordo, ad esempio DO e MI per esprimere un DO maggiore (il mi è la terza maggiore di DO e definisce il modo maggiore) oppure DO e SOL per avere un bicordo che suona bene sia su un brano in maggiore che su uno in minore: la terza mancante, in questo caso il MI, permette a questa combinazione di note di essere neutrale e funzionante in ogni contesto.
Possiamo suonare anche un bicordo formato dalla root note e dalla settima, come DO e SI. Come vedi, abbiamo tantissime possibilità, e adesso scopriamo come sfruttarle con l’armonica diatonica.
Faccio un paio di precisazioni: In primo luogo, per semplificare lo studio considereremo solamente le note ottenute sull’armonica senza ricorrere alla tecnica del bending, dato che questa non apporterebbe un incremento consistente del numero di accordi che possiamo suonare. Secondo, chi suona l’armonica con la tecnica del tongue blocking ha più possibilità di suonare gli elementi musicali di cui sopra, visto che può suonare contemporaneamente note che si trovano su fori distanti, bloccando quelli che non devono suonare con la lingua.
Osserviamo le seguenti immagini, dove ho evidenziato i fori che ci permettono di suonare gli accordi di ogni grado della tonalità e i frammenti di questi, ricordando che stiamo suonando in prima posizione.
Come vedi, se suoniamo in prima posizione, l’accordo di grado 1 e le sue inversioni sono tutti presenti sui fari soffiati da 1 a 10.
Dai fori 4 a 6 e da 8 a 10 aspirati troviamo l’accordo del secondo grado.
Per quanto riguarda l’accordo del terzo grado possiamo suonare root note e terza sui fori soffiati 2 e 3, 5 e 6, 8 e 9; e terza e quinta sui fori 2 e 3 aspirati.
Dell’accordo di grado quattro troviamo solo la root note e la terza sui fori 5 e 6 aspirati, così come sui fori 9 e 10 aspirati.
L’accordo di quinta si può suonare sui primi quattro fori aspirati dove troviamo tutte le note, possiamo inoltre suonare la terza e la quinta sui fori 7 e 8 aspirati.
Dell’accordo di sesto grado abbiamo solo la terza e la quinta sui fori 1 e 2, 4 e 5, 7 e 8 soffiati.
Dell’ultimo grado, troviamo tutte le note sui fori da 3 a 10 aspirati.
Da questa analisi risulta che l’armonica suonata in prima posizione ci permette di suonare molti accordi e frammenti tra quelli che scaturiscono dall’armonizzazione della scala di riferimento.
Concludo questa lezione augurandoti tanta buona musica!