Una delle caratteristiche che rendono l’armonica un bellissimo strumento è la possibilità che questa ci offre di suonare sia accordi che melodie. Nel video di oggi ti spiego come è possibile ottenere un suono migliore dagli accordi, i quali non sono altro che combinazioni di tre o più note suonate contemporaneamente.
Come otteniamo un buon suono dagli accordi? Intanto teniamo sempre presente che il suono emesso dall’armonica è il risultato di una serie di variabili, tra le quali il supporto della nostra respirazione con il diaframma, e la conformazione della cavità orale e dell’imboccatura.
A un imboccatura stretta e protesa in avanti corrisponde un suono più sottile e “metallico”, se invece abbassiamo un poco la mandibola permettendo alla cavità orale di ingrandirsi, ecco che anche il suono sarà più corposo.
Un elemento molto importante da tenere in considerazione quando suoniamo gli accordi è il modo in cui attacchiamo le note, in pratica possiamo decidere se l’attacco dell’accordo deve essere morbido, oppure ben marcato: per fare questo utilizziamo la lingua per pronunciare delle consonanti come la lettera “D”, oppure “T”.
L’attacco degli accordi funziona sia su quelli soffiati che aspirati, e trova la sua formula più marcata quando con la lingua andiamo a percuotere direttamente la superficie dei fori invece che il nostro palato superiore.
Chi suona con il tongue blocking sa che per dare un buon attacco anche alle singole note o alle combinazioni di due note (double stops), si possono utilizzare anche le tecniche chiamate slap e pull. Se invece adottiamo il metodo lip pursing (chiamato anche puckering), allora possiamo lavora con la gola e articolare le consonanti “Q” o “K”.
Qualsiasi sia la tecnica impiegata, l’attacco delle note è qualcosa che dobbiamo imparare a gestire per apportare dinamica e carattere a tutto ciò che suoniamo.