Benvenuto nella sezione del mio sito dedicata all’armonica cromatica, anche oggi voglio proporti una bellissima e famosissima canzone da suonare con questo strumento.
Seguimi in questa lezione e nel video allegato, e divertiti anche tu a imparare “Io che non vivo” (senza te), il brano di Pino Donaggio.
Lo sapevi che “Io che non vivo” di Pino Donaggio ha venduto oltre ottanta milioni di copie di dischi, e nel 1965, quando fu prodotta, rimase per alcune settimane nelle classifiche hit parade italiane? Sono sicuro che tutti quelli tra noi che hanno come me più di 40 anni ricordano le bellissime frasi del testo di Vito Pallavicini, che recitano “Io che non vivo più di un’ora senza te, come posso stare una vita senza te?” Saresti capace di recitare queste parole a qualcuno oggi?
L’armonica cromatica, a differenza di quella diatonica (chiamata anche armonica blues), ha il vantaggio di poter suonare tutte le note della scala cromatica, queste note le troviamo nella prossima immagine.
Quando premiamo il pulsante slider dell’armonica collocato sulla sua destra, la nota che stiamo suonando viene elevata di un semitono, per cui se per esempio stiamo suonando un SOL, ecco che la nota diventa SOL#, oppure se stiamo suonando un LA#, la nota diventa SI, e così via.
Poter suonare cromaticamente è un grande vantaggio, perché con queste note possiamo in pratica suonare qualsiasi melodia musicale di qualsiasi genere, senza dover ricorrere alla tecnica del bending, invece utilizzata ampiamente con l’armonica diatonica.
La canzone di oggi la suoniamo nella tonalità originale, il brano parte in SOL minore e cambia in SOL maggiore nel ritornello.
In SOL minore abbiamo due note alterate, il SI bemolle e il MI bemolle, infatti questa è la tonalità relativa minore naturale della tonalità di SI bemolle maggiore; se vuoi imparare qualcosa di teoria musicale contattami, oppure dai un’occhiata al mio metodo di teoria che puoi richiedermi.
Ecco nella prossima figura la tablatura della strofa, con i fori dell’armonica cromatica da utilizzare, e il nome delle note corrispondenti. La strofa viene ripetuta due volte, seguimi frase per frase, e vedrai che in poco tempo riuscirai a suonare tutte le stupende melodie che compongono questo brano.
La prima frase è immediatamente riconoscibile, con quel sapore malinconico; del resto stiamo suonando in una tonalità minore, e incontriamo subito le due note alterate SIb e MIb.
La seconda frase ha la stessa struttura della prima, ma parte una nota più in basso, così come la terza; questo era un modo di comporre la musica molto diffuso negli anni sessanta.
L’ultima frase della strofa conclude il discorso preparandoci a riascoltarla daccapo.
Ecco nella prossima immagine il ritornello di Io che non vivo, esso è composto di due parti.
Il ritornello passa al modo maggiore, infatti il SI e il MI diventano note naturali. Questo tipo di modulazione della tonalità crea un’apertura nella musica, una specie di esplosione, facci caso! Il finale, crea la cadenza perfetta dell’armonia per introdurre nuovamente una strofa.
Bene! Questa era “Io che non vivo” di Pino Donaggio, io ti auguro buon divertimento e ti invito a contattarmi se vuoi imparare a suonare l’armonica, se vuoi imparare a improvvisare, o a comporre la musica; ci vediamo!