Bentornato tra le mie lezioni di armonica sul sito lezionidiarmonica.it e sul mio canale YouTube.
Oggi voglio insegnarti qualcosa che riguarda il suono dell’armonica, in particolare studieremo l’effetto vibrato. Ti spiegherò cos’è il vibrato e che cosa lo differenzia dal tremolo, consoceremo insieme dove si genera questo effetto e proveremo ad applicarlo alle note aspirate dello strumento. Se ti piace l’armonica blues ed è proprio il genere blues che vuoi suonare, allora ti consiglio di imparare il vibrato perché è uno dei modi di manipolare le note più interessante e che stupisce gli ascoltatori.
Partiamo subito, per questa lezione utilizziamo un’armonica in la e faremo pratica sui primi fori dello strumento.
Cos'è il vibrato?
Cominciamo con il definire il vibrato: il vibrato è un cambiamento del pitch (altezza) della nota che suoniamo nel tempo, con un andamento cadenzato ad una certa frequenza. A differenza del tremolo, con il quale è il volume a cambiare nel tempo, con il vibrato quello che cambia è proprio la nota, per esempio un vibrato generico sulla nota re suonata su uno strumento a fiato come il flauto, emetterà un re che diventa un poco più acuto e poi un po’ più grave, poi di nuovo più acuto e così via.
Nella transizione dalla frequenza più bassa a quella più alta e viceversa la nota passa per il suo centro, ovvero il suo pitch esatto. Nella prossima immagine puoi vedere una rappresentazione del vibrato classico.
Come si vede nell’immagine precedente, la nota re che viene suonata con il vibrato passa dal salire verso il re diesis a scendere verso il do diesis per mezzo dell’effetto vibrato. Naturalmente quando suoniamo in questo modo possiamo cambiare sia la velocità di transizione che l’ampiezza, possiamo così avere un sottile effetto che da colore alla nota oppure un vibrato molto marcato in ampiezza dove in pratica suoniamo note differenti. Allo stesso modo possiamo suonare un vibrato lento oppure veloce; per scegliere queste variabili ci si affida all’orecchio e all’esperienza, il mio consiglio è sempre quello di non esagerare.
Ciò che abbiamo visto finora riguarda un vibrato standard, ma se parliamo di armonica allora le cose sono leggermente differenti, visto che a seconda della nota a cui applichiamo l’effetto otteniamo una diversa forma di variazione della stessa.
Se la nota è una nota intermedia, per esempio il primo bending sul foro 2, allora abbiamo un vibrato completo, se invece la nota è la nota più bassa del foro, come la nota con il doppio bending sullo stesso foro, allora otteniamo solo la parte alta della forma d’onda.
Viceversa se la nota è la più acuta del foro allora possiamo solo scendere.
Facciamo un esempio con il foro il quattro, aspirando e applicando il vibrato otteniamo il re (supponiamo di usare un’armonica in do) e qualcosa di più grave del re, una nota che tende al re bemolle. Quello che non possiamo ottenere è la parte alta della “vibrazione”, visto che dal foro quattro la nota più alta aspirata è proprio il re. In altre parole la nostra forma d’onda dell’immagine precedente si trasforma e diventa una semionda come puoi vedere nella prossima immagine.
Ora che abbiamo visto cos’è il vibrato, cerchiamo di capire come si applica. Innanzi tutto per suonare il vibrato dobbiamo essere in grado di effettuare il bending, visto che il vibrato modifica proprio il pitch delle note, perciò se non sai ancora fare il bending con l’armonica dovresti prima applicarti con quello, e quando sarai in grado di piegare le note, almeno sul foro due, provare questo effetto.
Come facciamo il vibrato sui fori aspirati?
Dobbiamo modificare il flusso di aria che inspiriamo attraverso l’armonica agendo sulla conformazione della cavità orale, perciò a seconda del fatto che suoniamo con il metodo puckering oppure il tongue blocking, dovremo agire sulla gola e sulla posizione così come sulla conformazione della lingua.
Il modo migliore per cominciare a suonare il vibrato è procedere lentamente, partendo dalla nota normale aspirata e applicando e rilasciando il bending, cercando di farlo nella maniera più fluida possibile. All’inizio riusciremo a produrre un vibrato poco controllato e molto marcato, piano piano poi impareremo ad alleggerirlo e modularlo; nel video allegato a questa lezione ti mostro il vibrato su alcuni fori dell’armonica.
Per suonare il vibrato, come ti dicevo, possiamo usare sia il metodo puckering che il tongue blocking ma no solo, anche con il metodo lip blocking è possibile ottenere questo effetto. Io generalmente consiglio ai miei studenti di provare (come faccio con il bending) prima senza lingua per prendere confidenza con i movimenti da espletare; una volta riusciti a riprodurre il vibrato col metodo puckering si procede a mettere la lingua e suonare col tongue blocking.
Questo modo di praticare si è rivelato funzionale anche quando si impara il bending: una volta che la nostra mente capisce qual è il suono che vogliamo ottenere, riuscirà a riprodurlo anche se cambiamo la tecnica esecutiva; è chiaro che ognuna di queste cose richiede del tempo e molta pratica, ma ne vale la pena. Il vibrato è un effetto che fa davvero “effetto”, quando per esempio lo si suona attraverso un microfono bullet e un amplificatore valvolare, come nel più ricercato e amato “Chicago sound”.
Benissimo! Questa lezione di armonica riguardante l’effetto vibrato si conclude qui. Io ti auguro una buona pratica e tanto divertimento con il tuo strumento. Ti do appuntamento da queste parti al più presto e ti auguro tanta buona musica; ci vediamo!